Con la pubblicazione dell’Esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’ Bergoglio traccia le linee della “sua” Chiesa del futuro e contemporaneamente riassume i primi 8 mesi del suo pontificato.
Abbiamo chiesto ai nostri allievi del Master in Giornalismo di evidenziare l’impatto della figura del Papa sui cittadini attraverso la raccolta di vox populi. Buona lettura!
PAPA FRANCESCO: RIVOLUZIONE O SOUL MARKETING?
Primi bilanci per «Il Papa degli Ultimi», che nell’Esortazione ApostolicaEvangelii Gaudium indica la Via per il Cammino della Chiesa e dice ai suoi: «Uscite Fuori».
Otto mesi fa, la Chiesa sembrava sul punto di crollare. Gli scandali sessuali e quello dello IOR, le dimissioni di Benedetto XVI e la disaffezione dei fedeli avevano aperto una crisi profonda. Poi è arrivato lui, Bergoglio. E con un timido «Buonasera» il Papa venuto dalla fine del mondo ha richiamato le pecore all’ovile.
Ha la semplicità di un parroco di campagna e la forza espressiva di un comunicatore professionista. Papa Francesco, nomen omen, nelle parole di molti è «il cambiamento», «rivoluziona la Chiesa». Ma, se da un lato è il Papa moderno degli autoscatti, è anche quello tradizionalista che, nonostante voglia spazzare via «gli schemi noiosi» in cui il dogmatismo ha imprigionato la fede, non si allontana mai troppo dalla dottrina di Santa Romana Chiesa. Rispetto ai temi etici cambia poco o nulla, se non la bonarietà con cui sono affrontati. Le innovazioni, nonostante l’enfasi mediatica, non sono così radicali: la millantata apertura ai gay, ad esempio, non è che una riproposizione del catechismo tradizionale. La vera rivoluzione di Papa Francesco è quella comunicativa. Il marketing, a voler essere cinici. E funziona.
Ciò che veramente rompe con la tradizione ecclesiastica è l’esibizione dell’umanità del Papa, la sua manifesta semplicità, i suoi piccoli gesti Francesco spinge la Chiesa a «uscire fuori», a tornare fra la gente, accorciare le distanze. E le persone percepiscono la sua empatia: «è diverso, è umile e presente». Predica e agisce e, inesorabile, conquista (quasi) tutti, credenti e non. Ad attrarre è soprattutto «il ritorno all’essenziale, ai valori veri» troppo a lungo soffocati dalla materialità di una Chiesa vestita d’oro, lontana dalla gente. Alcuni, però, nelle scarpe sformate del Papa e nei baci alle piaghe dei malati vedono solo «una gigantesca operazione pubblicitaria» e in Begoglio il testimonial perfetto per risollevare una popolarità ai minimi storici.
Costanza Giannelli
FRANCESCO IL PAPA DELLA GENTE
Con l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, Papa Francesco delinea per la Chiesa un futuro sempre più incentrato sulla spiritualità e meno sul materialismo. Una svolta che avvicina sempre di più il pontefice alla gente comune.
A otto mesi dall’elezione al soglio di Pietro di Jorge Mario Bergoglio, è stata pubblicata l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium. Un documento che, oltre a riassumere quanto fatto da marzo ad oggi, delinea il programma del suo pontificato.
Riforma della Chiesa in senso missionario, ritorno della spiritualità al centro del ministero, inclusione sociale dei poveri: questi i principali punti che, se concretizzati, non faranno altro che accrescere l’attaccamento della gente nei confronti del Santo Padre.
«Francesco mi piace perché è un umile, un buono -dice Rita, 85 anni, credente, al suo ottavo papa- si è capito fin da quando si è affacciato per la prima volta dalla loggia di San Pietro e ha chiesto di pregare per lui. È l’opposto di Ratzinger, che era intoccabile e metteva soggezione alla gente. Bergoglio è gentile con i bambini, i poveri e gli ammalati. La Chiesa con lui è in buone mani».
Nonostante le generazioni di differenza, come già dimostrato dalle migliaia di ragazzi che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Rio, anche i più giovani sembrano gradire molto Francesco: «Sta rivoluzionando la figura del Papa. La sua spontaneità e semplicità -aggiunge Massimo, studente di 25 anni- gli permettono di stare vicino alla gente, soprattutto ai più bisognosi, e di portare avanti delle riforme “ardite”».
«Il Papa ci piace e ci ispira tenerezza e simpatia. È una persona semplice, che allo sfarzo preferisce l’interiorità». Questa l’opinione di altre due ragazze, Erica e Gessica.
A dispetto degli studiosi più critici, che preferirebbero un pontefice votato alla ricerca teologica come Benedetto XVI, la gente comune (credenti e non credenti, giovani e anziani) sembra apprezzare molto la svolta impressa da Papa Francesco nei primi mesi del suo pontificato.
Jacopo Pigoni
PAPA FRANCESCO: “COMPATIRE IL DOLORE PER IL REGNO DI DIO”
Il Santo Padre durante l’udienza settimanale in Piazza San Pietro, consola i fedeli con la promessa dell’immortalità, illuminando il mistero della morte.
Città del Vaticano, 27 nov -“Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze”.
È evidente agli occhi di tutti i fedeli, riuniti da tutto il mondo in Piazza San Pietro per l’udienza settimanale papale, come queste non restino solo parole scritte dal Santo Padre nell’ Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium ma sia il suo modo di professare fede, speranza e gioia.
Fede negli animi dei ragazzi che commossi al passaggio di Bergoglio invocano il suo nome in un lungo coro. (VIDEO) Speranza che grazie ad un Suo abbraccio è rinsaldata nel cuore di chi, in prima fila, non può più reggersi sulle proprie gambe. Gioia negli occhi dei bambini che ricevono teneramente una carezza che ha il calore dell’amore paterno.
“Questo momento mi guiderà attraverso le felicità ed avversità che incontrerò durante il mio cammino” sono le parole di Chiara, giovane sposina di Rieti, che indossando il suo abito nuziale, trasmette la sua estasi con lacrime di gioia che rigano il suo viso dopo la fugace benedizione del santo padre ricevuta insieme a suo marito.
“Ha infranto ogni schema, ogni tabù. L’immagine di un cristianesimo soffocato, di una religione imposta è il ricordo di un muro che non permetteva il passaggio della luce. Il sole è tornato a splendere con l’arrivo di questo grande uomo” testimonia emozionata Carla, giunta all’udienza, insieme al suo gruppo, dalla provincia di Cosenza.
“Chi pratica la misericordia non teme la morte, perché la guarda in faccia nelle ferite dei fratelli”. Così, il Sommo Pontefice conclude la penultima catechesi dedicata al credo, esortando ad un incontro personale con Gesù Cristo. Questa la Chiesa del futuro che, con Bergoglio, vivrà a fondo l’essere umano. Ogni giorno, senza sosta.
TIZIANA SPIZZICO
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