- Marzo 3, 2016
- Posted by: Eidos
- Categoria: Politica
È già passato un altro week end qui all’officina del Master Eidos in Consulenza Politica e Marketing Elettorale. Ospiti illustri ai box: Dino Amenduni, socio di Proforma, e Lorenzo Pregliasco, fondatore di Quorum. Due importanti agenzie di comunicazione che hanno all’attivo, la prima, la campagna alle primarie di Matteo Renzi – quella del rottamatore, per intenderci – e la seconda, quella di Pierfrancesco Majorino, alle primarie di Milano.
Si è parlato di campagne elettorali in entrambi i casi, con un focus sul mondo del web e dello storytelling.
Storytelling
Lo storytelling risale agli schemi di Propp nel 1928. Tutti i racconti favolistici avevano gli stessi elementi che favorivano la riproduzione di schemi cognitivi. Dalla comunicazione di prodotto alla comunicazione del brand, attraverso il racconto. Il prodotto sparisce dallo spot.
Lo storytelling, tuttavia, non funziona in assenza di contenuti. In altre parole la narrazione deve avere sempre un contenuto coerente e possibilmente veritiero. Servono metafore che richiamino una rappresentazione visiva perché il nostro cervello le assimili rapidamente.
Spesso lo storytelling trasforma i punti di debolezza in punti di forza. Le slide in sé non sono storytelling, trasformano un contenuto politico attraverso una tecnica. Nella narrazione ci si affida di più al racconto degli elettori, perché risultano più affidabili. Il riferimento è allo spot più famoso delle campagne elettorali, quello di Bush Junior nella sua rielezione del 2004.
In questo spot, viene narrata una storia simil-fiction, dove il Presidente degli Stati Uniti neanche interviene, ma viene dipinto come un eroe salvifico dalla protagonista della storia, Ashley. Questa bambina rimasta orfana della madre dopo l’11 settembre, e chiusasi in un mutismo pressoché totale, riacquisisce la parola dopo l’abbraccio paterno di G.W. Bush.
Coerenza tra messaggio e biografia, credibilità di chi parla e credibilità del messaggio. Queste le ricette di uno storytelling vincente. Valorizzare i punti di forza e minimizzare i punti di debolezza del politico con cui si lavora. Questo è l’obiettivo del comunicatore politico.
La campagna elettorale online
Al Master Eidos abbiamo proseguito il week end con tantissima esercitazione, che ha riguardato la campagna elettorale online, sempre più pregnante nell’universo elettorale italiano e internazionale.
La partecipazione online ha un significato simbolico efficace. Le campagne di comunicazione hanno la parte teaser che raccoglie suggerimenti programmatici dai cittadini e una parte revealing con l’utilizzo dei suggerimenti più ricorrenti, incarnati da cittadini con storie coerenti con i testi.
COMUNICARE IL PROGRAMMA
Comunicare format omogenei a cadenza regolare. Contenuti per format in programmi come infografiche e video, possono rivelarsi utili. Quando si è scoperti si può pubblicare qualcosa, per questo si programmano con largo anticipo i contenuti. Utilizzare i contenuti pop, non informali, in specifici momenti della campagna.
Advertising per aumentare il numero di mi piace. I post sponsorizzati devono avere come target i soli utenti che hanno cliccato mi piace. Meglio lavorare su un pubblico più piccolo ma più predisposto. Si possono sponsorizzare i contenuti video o gli eventi, specificando il target. Attraverso quello che gli americani chiamano empowerment si possono coinvolgere i volontari militanti che serviranno anche a gestire i social. Solitamente meno c’è cura del feedback più c’è spazio per i troll e gli insulti. Si può persino scegliere di non moderare nulla l’importante è adottare delle regole di trasparenza onde evitare favoreggiamenti o incomprensioni.
ESERCITARSI SULLE PRIMARIE MILANESI
Con il Prof. Lorenzo Pregliasco, docente universitario a Bologna e a Torino, abbiamo parlato di analisi swot per il web. Ci ha subito svelato un piccolo mistero, la swot è una sigla che racchiude quattro punti strategici precisi:
- Strenghts (forza)
- Weaknesses (debolezza)
- Opportunities (opportunità)
- Threats (minacce)
Gli obiettivi di una campagna elettorale, dipendono dallo scenario, la strategia ci dice come raggiungere gli obiettivi. Non sempre si gareggia per vincere. Divisi in tre squadre abbiamo seguito i profili di Pierfrancesco Majorino, Beppe Sala e Balzani (qui in basso uno dei contenuti prodotti durante l'esercitazione dal”Team Majorino”).
Analisi swot su questi tre politici impegnati a Milano:
- analisi delle debolezze e dei punti di forza sul web e on video,
- analisi dello scenario per trarne opportunità e isolare le minacce.
Spesso i profili si sono intersecati poiché le debolezze dell’uno divengono i punti di forza dell’altro. Dopo questa fase preliminare abbiamo quindi passato in rassegna le ipotesi per gli obiettivi della campagna e i punti di raccordo tra online offline.
L’ultima parte dell’esercitazione di domenica, si è conclusa in due sessioni: la prima sulla nostra proposta di contenuti online (post, tweet e grafica). Nella seconda sessione è stato il docente a “imporci” il tema su cui uscire. Una foto per i social, un tweet di risposta a una notizia che riguardava il voto delle primarie e infine una mail che riguardasse la raccolta fondi. Tutto questo è stato molto stimolante perché ci è sembrato di vivere l’esperienza interna di uno staff comunicativo.
Non ti dirò chi è uscito vincitore dall’aula caro Frank, perché il Super Tuesday delle primarie americane è imminente, mentre questo week-end del Master in Consulenza Politica e Marketing Elettorale ha sviluppato la parte creativa di ognuno di noi.
SANTI CAUTELA
Siciliano. Laureato in Comunicazione Politica all'Università Torvergata di Roma. Giornalista praticante, vignettista e blogger per salvateletica.it. Autore di Kennedy, un socialista alla Casa Bianca (Historica, 2015).
Ho collaborato con l'Avanti online, Il Secolo d'Italia e altre testate locali siciliane. Amo il mare, House of Cards e la Juve.
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