- Novembre 4, 2016
- Posted by: Eidos
- Categoria: News
L'inizio di questo quarto weekend del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication non è stato semplice.
Il terremoto avvenuto nel centro Italia ha svegliato e coinvolto tutti ma, nonostante gli imprevisti e qualche timore, siamo pronti ad affrontare queste due impegnative giornate di lezione.
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Brevi presentazioni di un docente navigato che annovera esperienze nelle più famose testate giornalistiche e tra lo stupore di tutti siamo sulla strada con un microfono tra le mani e una telecamera addosso.
Dopo aver sfogliato i giornali Michele Ruschioni ci affida una notizia e ci mette alla prova: “andate a sentire la voce della gente, scoprite quali sono le loro impressioni, i loro commenti e le vere emozioni. Portate a casa il servizio per l'ipotetica redazione di Eidos Tv”.
Aiutati e supportati da due cameramen professionisti abbiamo inseguito turisti e passanti e, ognuno con un argomento differente, abbiamo scoperto quanto lavoro c'è dietro una breve intervista.
Tra il nostro tentennare e la gente che si rifiutava di rilasciarci un'intervista abbiamo trascorso una faticosa ma costruttiva mattinata. Il giornalismo è anche questo: sentire la pancia del pubblico, capire gli umori, dare voce alla gente.
Al rientro in aula tutto è passato al vaglio del docente Michele Ruschioni e dei cameramen Qualcuno si è mostrato più esperto e naturale, altri invece hanno scoperto un nuovo ed inesplorato lato di questo duro mesterie.
STARE DAVANTI ALLA TELECAMERA NON E' SEMPLICE
Nel pomeriggio abbiamo rivisto ogni servizio e soprattutto scoperto gli errori più frequenti.
C'era chi come me non fissava la telecamera, chi si è dilungato nello stand-up, chi si è dimenticato di avere un microfono tra le mani, chi ha lasciato troppo spazio all'intervistato e chi invece non è riuscito a trovare la giusta domanda che potesse coinvolgere l'intervistato .
“È normale – insiste il docente – col tempo imparerete tempi e trucchi per fare al meglio questo lavoro”.
DALL'ALTRO LATO DELLA TELECAMERA
La domenica è stata interamente dedicata alle tecniche di ripresa e con una telecamera tra la mani ci siamo cimentati nel lavoro del cameraman. Dalla ricerca del dettaglio allo zoom di un particolare, dalla scena della gente in movimento alla panoramica da cartolina.
Molti di noi non hanno mai avuto modo di confrontarsi con delle riprese video, non hanno mai tenuto una telecamera tra le mani e soprattutto non si sono mai cimentati in riprese su strada, con tutti gli inconvenienti ambientali che questo comporta.
Come nella giornata precedente tutto è passato al vaglio del docente che con attenta analisi ci ha mostrato gli errori più frequenti e ci ha svelato qualche trucco per renderle migliori le nostre inquadrature.
Il lavoro non si è fermato qui e con tutto il materiale raccolto abbiamo scoperto il mondo del montaggio. Tagliare le scene superflue, sovrapporre le voci ed eliminare i rumori di fondo. Un bagaglio di nozioni pratiche che ha fortemente coinvolto noi studenti: in questo weekwend abbiamo abbandonato la teoria per metterci davvero in gioco.
Nel mondo dell'informazione, che viaggia veloce sul web e sui social, il giornalista moderno deve essere completo e adattarsi ad ogni situazione.
Anche questi due intensi giorni di lezione sono giunti al termine, già non vediamo l'ora di scoprire cosa ci aspetta nelle prossime giornate.
Forse entreremo in una vero e proprio studio televisivo ed è inutile dirlo, non aspettiamo altro.