- Maggio 2, 2018
- Posted by: Eidos
- Categoria: Giornalismo
“Un pezzo, uno scritto, bisognerebbe farlo vivere, dargli un'anima”: sono passate veloci le ore di lezione assieme a Mimosa Martini, corrispondente per il servizio esteri e inviata di guerra per il Tg5 fin dalla sua fondazione; animatrice – e un po' mattatrice – del quinto weekend del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication dove la cronista si è concentrata sulla realizzazione di un telegiornale: una due giorni di lezione intensa per un moduli del master che ha saputo spaziare fra profondità e divertimento, fra storia e attualità; non senza lasciare ai partecipanti spunti e consigli utili per gli stage redazionali in cui i partecipanti al master presto inizieranno a sperimentarsi.
La scaletta di un Tg
Come si lavora in un telegiornale? Come si costruisce un Tg? Gli alievi del master hanno potuto sperimentarsi con le proprie mani costruendo letteralmente un piccolo notiziario composto da tutti i servizi più canonici: passo dopo passo il Tg Eidos è venuto alla luce.
-
Politica, con la scrittura di servizi in vista della formazione del governo
-
Cronaca, con servizi sulla ragazza pachistana uccisa in Lombardia, ma anche con storie dal Vaticano
-
Imponente la pagina di Esteri, con notizie dalla Siria, dal centro Asia e dall'Europa
-
Sport, con notizie dal campionato di calcio e dal mondo dei motori
Le esercitazioni e i talenti
Un laboratorio a cui la docente ha proposto di arrivare dopo una serie di esercitazioni preliminari come la conversione di una notizia di agenzia in un servizio per la tv e il lavoro sulle differenze fra i servizi da costruire in televisione, fra cui:
-
il servizio chiuso: un servizio telegiornalistico completo, che verrà lanciato dallo speaker in studio
-
la macchia, un insieme di immagini che scorreranno in sovrimpressione a cui il collega in studio darà la voce
-
lo speakerato, ovvero il lavoro di aggiunta di voci ad un tappeto di immagini
-
lo stand-up, ovvero la presentazione statica, microfono in mano, di un successivo lavoro montato
-
Ed altri esempi tratti dal lavoro quotidiano e concreto in un telegiornale
Da non sottovalutare gli esercizi di lettura a voce alta, le indicazioni di postura telegiornalistica e di relazione con la macchina da presa, più alcuni importanti trucchi del mestiere: mai le mani in tasca e, per le colleghe, mai la borsa fra le mani! Insomma, un lavoro completo su quel che Mimosa Martini ha definito “il linguaggio della televisione”, perché per realizzare un telegiornale “esiste un vocabolario, una grammatica” da rispettare. Fino a qui, però, gli strumenti: quali sono invece i talenti che un giornalista non può mai dimenticare di coltivare? “L'autorevolezza, la credibilità e la riconoscibilità”, ha detto ai partecipanti Mimosa Martini: “E poi bisognerebbe essere sempre onesti”, ha sottolineato: “Terribilmente onesti”.
Fra giornalismo e storia di Italia
Non solo didattica ed esercitazioni nelle parole della docente, ma il racconto di pagine cruciali della storia d'Italia e dei conflitti globali vissuti da chi, negli anni, ha potuto esserne testimone diretta: dall'intervista agli esponenti più in vista del regime di Saddam Hussein alle storie dei primi mesi dell'avventura ruggente a Mediaset, dalle Primavere Arabe passando per il generale Giap e l'ingresso delle truppe della Nato a Babilonia; “Il telegiornalismo è e rimane racconto, buon racconto delle immagini”, ha detto la cronista: “Un giornalista è una penna quando riesce a comunicarti quel che le immagini non dicono“.
Le voci degli studenti Eidos
Una lezione “appassionante e coinvolgente”, secondo gli alunni del master Eidos, quella della cronista televisiva: “Ci ha dato strumenti utili e consigli preziosi”, dice Laura; “ha cercato di trasmetterci delle tecniche in modo semplice e allo stesso tempo mi è piaciuto che ci abbia lasciato ampia libertà nello scrivere i pezzi”, aggiunge Ilenia; “è stato emozionante quando ci ha detto che credeva in noi e che contava su di noi, perché il giornalismo ha bisogno di rinascere”, secondo Vanessa: e sono in molti a sperare di rivederla prima della fine del master, magari per un'altra lezione!