- Aprile 8, 2016
- Posted by: Eidos
- Categoria: Moda
Aprile è arrivato, i peschi sono in fiore e noi masteriste siamo a metà di questo percorso del Master in Comunicazione e Giornalismo di Moda. Nove giovani ragazze, ognuna con background e prospettive lavorative differenti, ma tutte accomunate dalla passione per la moda e lo spirito comunicativo.
Personalmente mi approccio a questo quarto weekend di lezione con particolare entusiasmo, visto che saremo in compagnia di Alessia Clusini, web content e social media strategist.
Vi avevo già raccontato della mia esperienza formativa nell’ambito del marketing e delle strategie digitali, e di quanto sia importante in un momento storico come quello attuale unire passioni, aspettative e desideri con le esigenze del mercato.
In un mondo che si evolve rapidamente è d’obbligo la costante attenzione ai trend del momento e alle nuove figure professionali.
A proposito di ciò Alessia Clusini ci ha fornito dei dati significativi:
Secondo il Digital Marketing Institute nel 2020 ci saranno 150.000 job position in ambito digital. Un dato rassicurante per tutti noi aspiranti social media manager o anche detti assaggiatori di pinoli.
Dal www al web 2.0
Abbiamo aperto le danze parlando di Social Network, che non è il nome del mostro che sta distruggendo i nostri rapporti interpersonali, come erroneamente si pensa, ma è semplicemente la versione anglosassone – che se vogliamo fa anche più fico – di reti sociali.
La rete sociale virtuale più conosciuta e che ha cambiato la nostra società è il World Wide Web (WWW – vi ricorda niente?) che letteralmente significa “ragnatela grande quanto il mondo”.
Con il web 2.0 gli utenti hanno la possibilità di interazione e comunicazione tra loro, diventando essi stessi creatori di contenuti in una comunità virtuale (“virtual community”, ancora una volta english sounds better).
La rivoluzione del 2.0 non è tecnica/tecnologica bensì culturale: è nel consumo dei contenuti e nell’interazione sociale online.
Cos’è un social media?
Social media è un termine ad ombrello che definisce tutte le varie attività che integrano la tecnologia, l’interazione sociale e la costruzione di parole, immagini, video e audio... o semplicemente:
“Social media is people having conversations online”.
Conversazioni che avvengono tramite blog, chat online, widgets, social network, podcast, condivisione di foto etc.
Ma passiamo al CONTENT forse la parte in cui noi masteriste ci riconosciamo di più.
Il Content Marketing
Il content marketing è una tecnica di marketing che consiste nella creazione e distribuzione di contenuti rilevanti e misurabili, volti ad attrarre e coinvolgere un target audience ben chiaro e definito. L’obiettivo di questa tecnica è portare il cliente ad un’azione redditizia per l’azienda.
In contenuti in questione devono essere:
- RILEVANTI: capace di distinguersi nell’overload di contenuti pubblicati dai brand sul web.
- ADATTABILI: in grado di essere declinati nei formati richiesti dai vari canali e sui diversi device.
- DI VALORE: capaci di soddisfare la necessità del target nel contesto temporale di fruizione.
- FOCUSED: disegnato sulle caratteristiche delle personas (personalità tipo) oggetto del contenuto.
- RIUSABILI: dagli utenti per stimolare condivisioni e generare conversazioni.
Alessia, attraverso le sue testimonianze, ci ha illuminate su questa che sembra essere la professione del futuro e dato gli strumenti per pianificare una strategia comunicativa digitale.
La digital strategy
La prima fase da cui partire è quella dell’analisi del mercato online, attraverso i motori di ricerca si intercettano le richieste e le aree di interesse degli utenti. Dopo una prima ricerca di mercato si arrivano ad individuare CLUSTER, ossia sottoinsiemi di utenti che possiedono caratteristiche in comune o che si riferiscono l’uno all’altra in una determinata maniera, secondo vari principi tra cui l’omofilia (le persone con interessi simili sono più connesse tra loro).
Si analizzano le conversazioni e i gruppi di interesse e successivamente si individuano dati interessanti ai fini strategici: ad esempio…
Si stabilisce una strategia editoriale basandoci su dati qualitativi e quantitativi e solo a questo punto si può passare alla fase di content strategy che genererà la brand awarness (consapevolezza della marca) nell’utente.
Seguono la fase di digital PR e di produzione e pubblicazione dei contenuti. Ora potete rilassarvi, ma non troppo. Come giustamente insiste Alessia, la strategia comunicativa non ha mai fine, infatti l’ultima e perpetua fase è quella del social listening, ossia l’ascolto della rete facendo una reportistica a cadenza regolare delle reazioni degli utenti, nostri destinatari e ragione d’esistere della content strategy.
Il web 3.0
Alessia non ci ha semplicemente dato le basi per essere delle content creator ma ci ha aperto un mondo, dandoci la chiave per avere successo nell’era 3.0.
Ciò che resta di questo weekend non sono solo le pagine di appunti o le decine di link da seguire, noi masteriste ci portiamo dietro sorrisi, racconti, insegnamenti e soprattutto qualcosa su cui riflettere: il nostro futuro.
ADELE NATALE
24 anni, una laurea in scienze della moda e del costume e un master in marketing e strategie digitali. Communication lover, fashion addict , curiosa e versatile, equilibrata come una bilancia e normalmente stravagante, ama usare ossimori. Sazia la fame di conoscenza leggendo libri e la realtà che la circonda, viaggiando nel mondo e dentro sé, difendendo il gnỗthi seautón dell’oracolo di Delfi. Ha lavorato nell’organizzazione di eventi. Project manager e social media manager, per acqua di cocco Ococo o per un think tank politico non fa differenza, l’importante è comunicare. Perché la comunicazione non ha bandiera o religione, è semplicemente un bisogno universale.
** Non perderti neanche un weekend del Master in Comunicazione e Giornalismo di Moda. Segui l'hashtag #MasterModaEidos su Facebook e Twitter! **
- Comunicare la moda tra giornalismo e ufficio stampa
- Moda, Styling e Fashion Blog
- Scrivere per la moda: dal web all'ufficio stampa