Diventare giornalista: i fondamentali

Diventare giornalista vuol dire tenersi sempre aggiornati e vivere il mondo dell'informazione a 360°, senza dimenticare mai i fondamentali.


C’era un’aria carica di emozione e brio quando sabato mattina, alle 9.30, l’alta figura di Flavio Haver ha fatto il suo ingresso in aula.

Diciotto paia di occhi, in quel momento, si sono letteralmente incollati su quel giornalista la cui firma, da decine di anni, troneggia tra le pagine del Corriere della Sera.

È stata una partenza strepitosa quella della trentesima edizione del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication, che ha voluto inaugurare il primo weekend di lezioni con un docente d’eccezione.

Caporedattore di uno dei principali quotidiani italiani, giornalista professionista da venticinque anni, Flavio Haver ci ha subito introdotti in quello che viene definito (a ben vedere) “il mestiere più bello del mondo”.

I fondamentali: titolo, lead e foto

Come scrivere un articolo di giornale, cos’è il lead, quali sono le differenze tra carta stampata, web, radio e tv. Attraverso spiegazioni ed esempi, abbiamo avuto modo di capire quanto importante sia il ruolo del titolo in un articolo e come, nello specifico, esso riesca ad attirare o meno l’attenzione del lettore. Titolo e foto aiutano il giornalista a “vendere” meglio il suo prodotto, a catturare lo sguardo di chi legge, incollandolo al giornale.

Siamo passati dall’analisi del fogliettone al pezzo schietto di cronaca, dalla breve alla rubrica, dal pastone all’articolo di colore.

I numeri di un articolo di giornale

Flavio Haver ha avuto la capacità di insegnare, con parole semplici ed immediate, come si scrive un buon lead, di cosa è composto e quali elementi non possono mai essere trascurati. C’ha anche messi alla prova, con quel suo «Aprite i pc ed iniziate a scrivere». Sabato pomeriggio, armati di entusiasmo, abbiamo sperimentato le 420 battute di un “attacco”, le circa 3000 di un articolo e le quindici righe di un’intervista.

Era un incessante domandare, un’incessante curiosità che spingeva tutti a chiedere del diritto di cronaca, del confine tra privacy e tutela del lavoro giornalistico, di come sia necessario trattare i “minori” in un pezzo. Ogni nostro quesito apriva nuove strade, nuovi spunti di lezione. E così si è parlato della Carta di Treviso, della deontologia professionale, dei diritti e dei doveri di un giornalista iscritto all’Albo.

Domenica mattina, puntualissimi alle 9.30, eravamo di nuovo carichi per iniziare una nuova ed intensa giornata di lezioni. Flavio Haver ha corretto i nostri pezzi, spiegando, ad ognuno di noi, errori e possibilità di miglioramento. Il pomeriggio è stato interamente dedicato al ruolo dell’intervista, di come essa sia spesso utilizzata d’appoggio ad un pezzo di cronaca e, nello specifico, di come si struttura. Anche in quel caso, Haver ci ha voluto mettere alla prova, correggendo poi pezzo per pezzo.

Vivere il mondo del giornalismo

Quando la sera mi sono ritrovata sul pullman lungo la strada del ritorno, ho avuto modo di pensare a quanto siano stati intensi questi due giorni, a come, nell’arco di un sabato e di una domenica, si sia riusciti davvero a “vivere” il mondo del giornalismo. Da dove arrivano le notizie, qual è il ruolo delle agenzie di stampa, come si instaurano le fonti fiduciarie e come si mantengono quelle con gli organi ufficiali.

In un weekend, siamo riusciti a toccare i temi più caldi, dalla tutela delle fonti al rapporto fiduciario che un giornalista instaura con la sua “fonte interna”, non tralasciando nulla.

Ero contenta, mentre il pullman correva giù in direzione della Sicilia, la mia terra.

E dentro di me già non vedevo l’ora che arrivasse il prossimo weekend di lezioni.


VERONICA CROCITTI
Giornalista di nera e giudiziaria, scrittrice, blogger. 
Nata nel freddo Nord, vive nella terra delle belle arance e dei mandorli in fiore da più di vent’anni. Siciliana nel cuore, ama viaggiare e scrivere. Ventisette anni, due lauree, tre lingue sul cv, ha lavorato anche a Washington, Roma e Parigi.
Tra le più grandi passioni: satira, gatti e caffè.


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