I messaggi di fine anno del Presidente, una prova di politica

Era il 1949 quando Luigi Einaudi inaugurò la pratica del messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica italiana: una scelta mutuata anche da suoi colleghi in giro per l'Europa, come Francia e Germania, in cui il Capo dello Stato fa il punto della situazione sulle vicende del paese, traccia un bilancio di verifica e sottolinea alcune priorità per l'anno entrante. 

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E' uso comune che i capi di stato rivolgano un messaggio pubblico, diverso nelle forme poi a seconda del paese (pensiamo al discorso del regnante inglese o al Discorso sullo Stato dell'Unione del Presidente degli Stati Uniti); in Italia il messaggio di fine anno ebbe da subito un senso particolare, essendo stato pronunciato per la prima volta in un paese che da pochi anni usciva dallo stato bellico

1) Luigi Einaudi

Un discorso austero, sobrio e asciutto quello pronunciato dal secondo presidente della Repubblica italiana, l'intellettuale di fama mondiale Luigi Einaudi.

Venti righe di messaggio alla nazione trasmesse per radio in cui il professore ricordava le ferite ancora dovute “alla tragedia vissute dalla patria” ma sottolineava lo sforzo profuso dai tanti cittadini verso la ricostruzione. 

2) Sandro Pertini

Un messaggio sentito pronunciato con il tono allo stesso tempo amichevole e aspro del militante socialista: Sandro Pertini fu presidente della Repubblica a partire dal 1978.

I suoi messaggi di fine anno sono ricordati come pieni di parole di vicinanza, dai cittadini definiti “amici” ai passaggi sicuramente molto complicati visto che nel suo mandato dovette affrontare il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro, la fuoriuscita del paese dagli anni del terrorismo e la fase di grande sviluppo economico degli anni '80. 

3) Oscar Luigi Scalfaro

Nato come nome di compromesso fra le varie anime del Parlamento scosse dall'attentato a Giovanni Falcone, Oscar Luigi Scalfaro fu il presidente della transizione dalla Prima alla Seconda repubblica.

Al suo attivo va anche il messaggio di fine anno più lungo pronunciato da un presidente italiano, con circa mezz'ora di parlato nel 1997. 

4) Sergio Mattarella

Nei più recenti discorsi di fine anno è stata introdotta la pratica di riferirsi ad alcuni cittadini italiani chiamati per nome: persone concrete che raccontano testimonianze e scorci di vita quotidiana, estratti dalle molte lettere che arrivano al Quirinale. 

Così, a partire da Giorgio Napolitano, vengono segnalati cittadini che sottopongono alla presidenza storie e vicende; Sergio Mattarella nel 2015, primo discorso del suo mandato pronunciato dal suo appartamento e non dallo studio, ha evidenziato come il lavoro sia la principale urgenza su cui il paese debba impegnarsi

 

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