- Settembre 23, 2015
- Posted by: Eidos
- Categoria: Giornalismo
Il weekend è appena trascorso e ho tante di quelle cose da ricordare, riformulare e scandire dentro di me che mi sento un po’ come cantava Carmen Consoli: confusa e felice.
Il Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication è arrivato alla sua XXIX edizione e, alla veneranda età di 29 anni, è contestualmente iniziata la mia avventura.
Il 19 settembre è finalmente arrivato e la mattina la sveglia suona alle 7…o prima? L’ho detto, sono confusa e felice. Rimane il fatto che era tempo di alzarsi affinché, un’ora prima dell’inizio della lezione, io mi trovassi già nella sede di Eidos Communication.
Prepara la sala, accogli gli studenti, anche loro molto in anticipo (stare sul pezzo d’altronde richiede prontezza e i ragazzi del Master in Giornalismo lo sapevano già prima di iniziare), cerca di nascondere il più possibile la tua agitazione con un bel sorriso, evita di far cadere tutti i fogli firme e valutazioni che hai in mano e via, pronti per partire.
Neanche terminati i saluti iniziali di benvenuto ai 23 studenti della XXIX edizione del Master, che Flavio Haver, caposervizio della Giudiziaria del Corriere della Sera, è già in aula, pronto a illustrare a questi giovani aspiranti giornalisti i suoi anni di esperienza in un mondo tutt’altro che semplice, ma estremamente affascinante.
«Nel mondo del giornalismo è tutto complicato. Tanto sacrificio; dimenticatevi la vita privata; bisogna avere la voglia di migliorare giorno per giorno. Questo non è un mestiere che si impara sui libri, ma sul campo».
Paura? Ma no, lo sapevamo già vero? E soprattutto, il giornalismo non è solo sacrificio:
«Il valore aggiunto che ti può dare fare un buon giornalismo, sul campo e fuori dalle redazioni, è ineguagliabile»
Flavio Haver lo sa. Per continuare a svolgere questa professione dopo tanti anni e insegnare alle nuove generazioni come poter fare la differenza in un mondo dove c’è molta competizione, significa che il giornalismo è un mestiere che, se fatto bene, il mondo può cambiarlo a te e agli altri.
Haver ci insegna che bisogna trovare il proprio settore di specializzazione. Qualunque esso sia, però, per un buon giornalista è fondamentale saper scrivere nei tempi odierni: i tempi del web, della velocità, con il giusto bilanciamento tra sobrietà ed emozione.
Abbiamo detto che il giornalismo si impara sul campo? E sul campo i ragazzi del Master in Giornalismo e Giornalismo radiotelevisivo di Eidos Communication sono stati lanciati da Flavio Haver, con un esercizio di riscrittura, in sintesi, di un articolo di cronaca.
Lo stesso ha fatto Massimo Martinelli, caposervizio della Giudiziaria e di Cronaca di Roma de Il Messaggero, che non ha aspettato molto a organizzare la seconda lezione di domenica 20 settembre del Master come una vera e propria redazione, fatta di giovani entusiasti.
Poca teoria e molta pratica:
«Il giornalismo è l’unico mestiere dove probabilmente il diploma serve a poco. Il giornalista deve saper fare due cose: saper scrivere e saper trovare la notizia. La prima cosa può essere studiata nei banchi di scuola, la seconda si impara solo sul campo».
E direi che due giornalisti affermati e di lunga esperienza come Flavio Haver e Massimo Martinelli si trovano d’accordo, soprattutto quando dicono che:
«Il giornalista deve sedurre scrivendo e deve portare il pubblico a leggere il suo articolo fino alla fine. Fare questo mestiere oggi ha senso solo se si riesce ad avere un impatto empatico con il lettore».
Le parole di Martinelli infatti sembrano aver fatto da eco a quelle di Haver, pronunciate durante la lezione del giorno prima: «In qualsiasi settore voi siate, in qualsiasi media lavoriate, l’obiettivo è quello di colpire chi vi legge e chi vi ascolta».
E anche la giornata di domenica 20 settembre, dopo più di sei ore di scrittura di articoli, alternata a correzioni ad hoc per ogni studente, con pazienza e dispensazione di consigli da parte di un esperto come Massimo Martinelli, volge al termine.
Si dice che a volte non conta il tempo quanto, piuttosto, l’intensità. Per chi, come me ad esempio, questo Master non rappresenta la prima esperienza nel mondo del giornalismo, l’impatto si è comunque sentito.
Mi sono resa conto di quante volte avrei gradito, e uso un eufemismo, che qualcuno mi insegnasse tutto ciò che ho imparato in due soli giorni.
E il Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication è appena iniziato!
Intanto vi lascio con una riflessione ricavata da queste due prime lezioni:
Non importa quanto il mondo stia cambiando a una velocità estrema, non importa quanto le nuove tecnologie stiano stravolgendo i parametri generali della conoscenza, a cui è comunque giusto adeguarsi in parte. La gente apprezzerà sempre la qualità in ciò che la circonda e continuerà a scavare finché non la troverà. Quando poi la troverà, vorrà sempre essere sicura di non rimanere senza.
Più di là che di qua, nel senso metaforico…ma anche letterale. Classe 1986, eterna idealista e sognatrice, a volte un po’indecisa, nasco sotto il segno dei gemelli, di cui sono una netta rappresentazione. Senza terra sotto ai piedi, colleziono miriadi di esperienze lavorative finché, alla tenera età di 26 anni, capisco che il giornalismo e la comunicazione in generale sono il mio sogno…Sicura? In questo caso direi di sì.