Il giornalista è un guerriero (soprattutto se fa inchiesta)

Full immersion nel giornalismo di inchiesta durante il terzo weekend del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communcation. 

Protagonista Franco Fracassi, docente ormai storico di Eidos Communication, che vanta  un profilo completo: giornalista di inchiesta, collaboratore di testate straniere, inviato di guerra, fotografo e realizzatore di documentari e reportage televisivi.

Un’enciclopedia vivente, quindi, il docente di sabato 17 e domenica 18 ottobre che, oltre a elargire nozioni tecniche su come strutturare un’inchiesta, ha allietato le lezioni con racconti di esperienze lavorative personali (che non sono certo poche), per poi mostrarci degli esempi di documentari di inchiesta giornalistici.

Gli allievi del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication sono rimasti solo ad ascoltare e a guardare? Certamente no. Le infinite curiosità, le domande rivolte dopo ogni singolo documentario per capirne le differenze, stimolate sia da Fracassi che per iniziativa personale dei ragazzi, l’esercitazione pratica nell’attacco di un’inchiesta, hanno reso le sedici ore totali di lezione dinamiche e interessanti.

E il tempo neanche è bastato! Al termine di entrambe le lezioni infatti, sia gli allievi che il docente, continuavano il dibattito, come se le ore non fossero mai passate.

È proprio vero che, quando pratichi la vera professione giornalistica, la tua persona si fonde completamente con il tuo lavoro. La naturalezza e la passione con cui Fracassi dava lezione e l’entusiasmo e l’interesse dei ragazzi, più che a un’aula di Master riflettevano una gradevole chiaccherata informale tra amici.

Ma torniamo alla pratica e anche alla teoria, che hanno accompagnato il terzo weekend della 29esima edizione del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication.

«Partiamo dal presupposto che, per fare del giornalismo di inchiesta, bisogna avere una grandissima curiosità. Non dare per scontato nulla, farsi continuamente delle domande, anche elementari. Con delle domande il giornalista di inchiesta sa dove andare a cercare».

Sì, perché sono due i punti di partenza per condurre un’inchiesta. Nell'ordine: 

  1. La parte dell’indagine  
  2. La parte della scrittura.

La seconda però è quella che influenza la prima e che la orienta; per questo è fondamentale farsi delle domande: Perché scrivo? Per chi scrivo? Qual è il senso del messaggio che voglio trasmettere?

Proprio come insegnava anche Massimo Martinelli nei weekend precedenti del Master in Giornalismo di Eidos Communication.

Quindi, ragazzi, non abbiate paura di fare domande apparentemente ovvie, di infastidire qualcuno, di inseguire un istinto e cercare in tutti i modi e a tutti i costi chi può rispondere alle vostre domande. Questo è il vostro lavoro!

Ma qual è la vera differenza tra il giornalismo di inchiesta e, per esempio , di cronaca giudiziaria, illustrato nelle lezioni precedenti?

«Il giornalista giudiziario racconta ciò che emerge dagli atti ufficiali, ma non è lui a indagare, bensì le sue fonti. Se nessuno indaga il giornalista giudiziario non scrive. Il giornalista di inchiesta invece deve indagare per lavorare; può andare sul campo, raccontare il contesto senza tralasciare nulla», ci spiega Franco Fracassi.

L’inchiesta è lunga, complessa, costosa. Può richiedere una lunga assenza del giornalista dalla redazione, per questo è molto frequente che chi fa giornalismo di inchiesta sia un freelance.

 Di questi tempi quindi, per svolgere questa specifica professione, è importante compattare il più possibile tempo e denaro.

Come già accennato, in queste ultime lezioni le parole sono state accompagnate da immagini, racconti di esperienza di vita vissuta ed esercitazioni pratiche da parte degli allievi del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communciation.

Esercitazioni che sono partite da una full immersion nella visione di documentari giornalistici.

Un tuffo nel passato, ma anche nel presente, ha infatti contornato le due lezioni di Franco Fracassi: l’attentato alle torri gemelle, il traffico di organi, la terra dei fuochi, l’industria dei farmaci, le primavere arabe. Episodi e realtà che hanno segnato e che segnano tuttora, irreversibilmente, la nostra storia, raccontati e realizzati da giornalisti di inchiesta e, alcuni, da Fracassi stesso.

Documenti audiovisivi fondamentali per imparare e che, allo stesso tempo, un aspirante giornalista non può esimersi dal riproporli.

E così è stato fatto. Dall’attacco, elemento fondamentale di qualsiasi testo giornalistico, scritto o audiovisivo, di questi documentari, bisognava ricavarne lo stile per poi riproporlo su un altro tema, per più di una volta.

Tra le difficoltà incontrate nel portare avanti un compito del genere e sotto gli occhi perfezionisti di un professionista come Franco Fracassi, i nostri eroi del Master in Giornalismo di Eidos Communication ce l’hanno fatta, grazie a un buon maestro e alla loro tenacia e voglia di fare.

Un giornalista, e soprattutto un giornalista di inchiesta, cos’è se non un guerriero?

Non si deve mai arrendere né perdere l’entusiasmo in quello che fa, altrimenti il risultato non lo ottiene.

Un risultato che è solo lui a cercarlo e che, solo lui, con le sue forze, può raggiungere.

Questo risultato si chiama verità, una verità che, però, a differenza del giornalismo ordinario, ha in sé  una forte componente soggettiva, visto l’impegno individuale che quel determinato giornalista pone in quella determinata inchiesta.

E allora tanta grinta per cogliere i frutti di queste due giornate di giornalismo “avventuroso” e per abbracciare i prossimi insegnamenti del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication.


 


Non perderti neanche un weekend del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo:


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