Michele Ruschioni ci ha spiegato come si fonda un giornale

Una lezione diversa da tutte le altre quella che gli allievi del Master Eidos in Giornalismo e Giornalismo radiotelevisivo hanno vissuto con Michele Ruschioni, giornalista professionista e direttore del food journal “Braciami Ancora”

“Quando andai a lavorare a Libero, il direttore mi disse: io ho 42 collaboratori, tu sarai il 43°. Magari sarai il Maradona che mi mancava. Non sono stato Maradona, ma un rispettabilissimo terzino dell’Atalanta sì”.

Vuoi specializzarti in giornalismo? Il master Eidos è qui!

Pubblicista dal ’98, appena diventato professionista dieci anni dopo Ruschioni decide di svincolarsi dalle grandi testate e dagli Uffici Stampa per mettersi in proprio.

 

 

Dopo alcune esperienze sempre sul web, fonda BraciamiAncora e raggiunge il successo sperato grazie alla commissione di professionalità giornalistica, occhio per i trend del momento e conoscenza della rete.

La sua vita, il suo lavoro, le sue passioni: sono tutte racchiuse in questo nuovo progetto, come ha raccontato alla classe. 

“Io ho sempre cercato di guardare oltre, di trovare il buco editoriale e colmarlo. Così ci si può rivolgere ad una nicchia, ma fedele”.

E il consiglio che da alla classe è proprio questo: cercare il buco editoriale e colmarlo, senza smettere mai di leggere la carta stampata.

Se manca l’ispirazione, è lì che bisogna guardare. 

 

Dopo averci dato ottimi consigli di scrittura, soprattutto sull’utilizzo delle metafore – “stampatevi in fronte la litote” – un’esercitazione divertente chiude la giornata.

Immaginando di essere redattori di un food journal, il pezzo da scrivere era uno scoop su Rocco Siffredi a pranzo col figlio in un ristorante di Corso Francia.

I commenti piccanti, ma velati, non sono di certo mancati, come richiedeva la tipologia di pezzo.

Queste regole, però, non valgono solo nel settore del food. Ormai abbiamo imparato quanto sia importante l’abilità dello scrivere o le capacità attrattive della voce del giornalista, sia sul web sia sui media tradizionali.

Ogni notizia ha bisogno di un po’ di pepe, altrimenti resta pura informazione, poco accattivante per un pubblico sempre meno attento e subissato da milioni di stimoli comunicativi

Nelle prossime settimane avremo modo di vedere quanto queste tecniche siano state messe in pratica nella redazione dei due TG Eidos, realizzati in collaborazione con la redazione di Retesole. Quali servizi cattureranno di più l’attenzione?
 

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