- Giugno 29, 2015
- Posted by: Eidos
- Categoria: Giornalismo
Decimo e ultimo appuntamento con il Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo. In questo weekend è previsto un approfondimento sulle tecniche di giornalismo televisivo. In aula, insieme ai nostri allievi, direttamente dalla redazione di Mediaset, c'è un volto storico del giornalismo italiano: Mimosa Martini.
di LISA HALFON*
C’è grande attesa, questo sabato mattina, in tutti gli allievi del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication di fare lezione con la grande Mimosa Martini che, dopo diverse esperienze in radio, vanta notevole esperienza come inviata estera e di guerra per il Tg3 e Tg5.
La lezione inizia subito con i consigli che la Martini ha per noi, aspiranti giornalisti desiderosi di dare il meglio nello Stage, e/o nell’ambito lavorativo cui saremo chiamati per dare il meglio:
- Bisogna essere elastici
- Dobbiamo imparare a gestire la nostra emotività di fronte alla telecamera
- Scioltezza e sicurezza di sé sono carte vincenti nel mondo del lavoro
- Dimostrarsi propositivi di fronte ai colleghi e superiori è segno di maturità professionale
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Imparare a gestire l’imprevisto e avere la corretta misura dell’informazione è basilare.
Non di sola scrittura può vivere un giornalista, soprattutto oggi che il mondo dell’informazione richiede sempre più competenze e commistioni di savoir faire. La sperimentazione con nuove tecnologie, il loro corretto apprendimento e la conoscenza delle proprie potenzialità aiutano un giornalista a farsi conoscere. E a lasciare un segno in un ambiente che oscilla fra la crisi del cartaceo e della televisione rispetto alla continua rivoluzione del mondo digitale.
E ora qualche informazione sullo Stand Up giornalistico🙂 La sua struttura dipenderà anche dalla linea editoriale che decide se inserirlo prima o dopo il servizio. In genere, si preferisce montare lo Stand Up prima di quest’ultimo, e il motivo è semplice: far capire a chi da casa che il giornalista era presente e racconta dal vivo la notizia!
Piccoli dettagli fanno sempre la differenza: la luce esterna (che varia secondo la stagione) e l’orario in cui sarà lanciato il servizio, così come la tipologia di Stand Up richiesta.
Il giornalista che sarà chiamato a fare lo Stand Up può aiutarsi ad avere un microfono in mano, un giornale o un oggetto evocativo (ovvero con una valenza simbolica) che possa permettere due effetti: evitare di muoversi troppo e attirare lo sguardo dello spettatore da casa. Il giornalista che matura una certa esperienza svilupperà poi anche doti da regista, per la scelta dello sfondo sia per i dettagli tecnici riguardo la programmazione dell’intero servizio.
Per uno Stand Up ottimale si deve stare attenti alla postura e al Dress Code da giornalista:
- Aprire bene le spalle (e come si suol dire, mantenerle “in bolla”)
- Aprire le gambe per avere una posizione salda e dritta
- Stare fermi durante la ripresa del cameraman (la cosa più importante, e affatto banale)
- Non oscillare né in avanti, né verso destra o sinistra (pur se il movimento è inconsapevole)
- Avere i piedi ben piantati nel terreno
- Avere lo sguardo fisso nella telecamera
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Convincersi di parlare in modo chiaro al pubblico che è al di là della telecamera
La Martini ci suggerisce di non far durare troppo lo Stand Up in un servizio di media durata. Esempio? In un servizio di 1 min. e 30 sec., vi si devono dedicare al massimo 10 o 20 secondi. Ricordiamoci poi che le immagini evocative raccolte nell’uscita potranno arricchire il nostro capolavoro, e fare così la differenza rispetto ai servizi mandati in onda dai vari canali televisivi.
Come negli esercizi di speakeraggio di pezzi commentati e corretti con la nostra docente di eccezione, è importante tenere conto che la modulazione del diaframma (e delle pause) aiuta molto durante la lettura, e può farci presentare in un modo completamente diverso la notizia.
La Martini non vedeva l’ora di confidarci tutti i segreti per un ottimo speakeraggio:
- Avere sempre a portata di mano un registratore
- Leggere a voce alta, e almeno una volta per modulare il tono e il ritmo della voce
- Avere l’accortezza di segnarsi la corretta pronuncia di parole straniere e anglicismi
- Marcare gli elementi salienti del comunicato che devono arrivare a casa
- Trovare sinonimi adatti se si ha difficoltà a pronunciare un termine in corso di lettura
Bene, siamo pronti per il laboratorio pomeridiano che ci vedrà alle prese con la creazione di un Tg completo dai servizi di cronaca, politica, esteri cultura, sport e società!
Mimosa Martini ci aiuta a trovare gli argomenti che fanno notizia e a forgiare il trait d’union fra i vari servizi. Un esercizio che ci porterà a essere i protagonisti, ancora una volta, di un’esperienza unica nel suo genere. Siamo orgogliosi di poter imparare con una professionista che oltre a lavorare in una delle migliori realtà radiotelevisive italiane, è anche una persona di alta umanità. Le sue parole e i consigli riguardo le nostre diverse aspettative e la nostra indole naturale per il giornalismo ne sono una cartina tornasole.
Le porteremo nel nostro cuore domani mattina, giornata di esame finale e di inizio di una lunga ed emozionante rincorsa verso le competenze e la gavetta (costruttiva e maestra) che permea il mondo del giornalismo italiano.
Un abbraccio a tutti, e grazie mille per questa splendida opportunità vissuta insieme. Il nostro è solo un arrivederci, ne sono certa!
(*) LISA HALFON si è laureata in Filosofia per poi specializzarsi in Filosofie della Conoscenza: Scienza, Politica e Comunicazione presso l’università La Sapienza di Roma. Da sempre appassionata di multiculturalismo e pratiche della differenza, insegna filosofia e storia e come volontaria della Rete Scuole Migranti. Parla e scrive correntemente in inglese, francese, spagnolo, tedesco ed ebraico. Aspirante giornalista scientifico e membro di diverse associazioni partecipa a diverse iniziative socio-culturali per la cura e la tutela del territorio urbano. Si occupa di progetti in formazione linguistica e comunicazione, con particolare riguardo per la scrittura creativa. Nel suo blog ‘Green Lyrics’ considera varie tematiche, spaziando dall’etica alla politica sociale.
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